Più che una premiazione: una danza corale

28 giugno 2015

LFBCF-Giavera-2015-17ho condiviso emozioni con sconosciuti,
mi sono sentita a casa in un posto mai visto,
ho scoperto una bella storia in ogni incontro.
Merito della vostra capacità di accogliere,
e del caso che non è mai un caso,
di noi tutti suonatori, che amiamo far musica insieme
e ascoltarla,
e anche pensarne di ancora mai suonata

Siamo stati al Festival Ritmi e Danze dal Mondo,
a Giavera del Montello per le premiazioni del
con-corso Lofacciobenecinefest,
sezione Videomaker

Alcuni partecipanti ci raccontano com’è andata
(diari di bordo)

Testimonianza di Roberto, Laura e Lidia

Dopo un pressing serrato di Roberto (Cinefest) su Stefano (Festival) l’osmosi si è innescata e non c’è stato bisogno d’altro.
Ci hanno accolto come ospiti d’onore, noi e i Briganti di Librino, i giovanissimi rugbysti venuti da Catania , in case in cui ogni mattina comparivano il pane fresco sul tavolo e le ciliegie nel cartoccio di carta.

I “nostri” vincitori ci hanno raggiunto condividendo con noi l’emozione di salire sul palco per la premiazione ufficiale, ma anche le camere della Canonica di S.Urbano e il caffé della mattina.
Il pubblico del grande tendone di villa Wasserman, in attesa di Sabina Guzzanti, Natalino Balasso e Marco Paolini, ha applaudito mentre consegnavamo i premi ai videomaker e raccontavamo in poche parole cos’è il Cinefest.
Hanno applaudito anche il racconto di Angelo, allenatore dei Briganti, a confrontarsi amichevolmente con una squadra di coetanei.
I Briganti (video, recensione)  sono 14 ragazzini provenienti dalla periferia catanese, che siamo riusciti a portare là con uno sforzo eccezionale congiunto tra l’organizzazione del festival, il “Lo faccio bene cinefest” e  Le Galline Felici, per offrire loro l’opportunità di affacciarsi sul mondo da una finestra completamente diversa .
Cambiamenti possibili, se si favoriscono le occasioni e si creano le condizioni.LFBCF-Giavera-2015-1

A Giavera non abbiamo concluso il nostro percorso, lo abbiamo solo iniziato!
Conoscendo Stefano Dona, Don Bruno e tutti i volontari di RDM abbiamo capito che eravamo solo all’inizio e che la festa di Giavera è un evento che si sposa ottimamente col Cinefest perché la loro carica vitale è anche la nostra, l’attenzione all’integrazione, alla solidarietà sono le nostre.

Sono stati capaci di mettere assieme 40 associazioni provenienti da 5 continenti, alcune centinaia di artisti, 25mila spettatori, 400 volontari, sempre in pace ed armonia e sempre con un sorriso e molta disponibilità
Il tutto con un’attenzione meticolosa al dettaglio e la cura di ogni particolare.
Bel colpo! Congratulazioni!
E vogliamo parlare della musica? E dei balli?
E del gusto di fare le cose per bene e festeggiare poi tutti insieme?LFBCF-Giavera-2015-7
E dei “premianti premiati”?
Torniamo con un vassoio tunisino e con bel libro dellaloro casa editrice indipendente (L’Infinito): l’aggancio alla rete di una nuova maglia.

Da questa trasferta a Giavera del Montello, al Festival Ritmi e Danze dal Mondo riportiamo un ulteriore forte stimolo ad intrecciare i nostri percorsi con quelli dei tantissimi altri che prodigano le proprie energie per un mondo migliore e molta gratitudine per questi nuovi compagni di strada che lo fanno con tale grazia.

La pioggia dell’ultimo giorno ha rovinato la festa? Anche in quella circostanza l’organizzazione scrupolosa e previdente ha saputo prevenire qualsiasi disagio
Grazie a tutti voi
Contiamo di ricambiarvi l‘accoglienza molto presto e di muovere anche assieme a voi altri passi verso il ben vivere, per tutti

Concludiamo ripartendo dall’inizio: la prima sera Stefano è passato a regalare personalmente un fiore fresco a ciascun volontario, e a ciascuno ha espresso parole di gratitudine e benvenuto; anche a noi che nel gruppone siamo stati subito accolti.
Con tali fiori all’occhiello ci siamo mossi in quei tre giorni, e vogliamo continuare a farlo ora.
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DAI BRIGANTI:
Testimonianza di Mario

Capita a volte di sapere dove andare.
Non capita spesso. Anzi.
É una sensazione rara, ma molto precisa. Una somma di indizi e desideri che ti fanno affermare con convinzione: noi là ci dobbiamo andare.
A questa prima intuizione seguono poi tutti gli inconvenienti possibili ma resta ferma la convinzione: che noi là ci dobbiamo andare.
Per un rugbysta è il senso profondo di ogni domenica, la semplificazione estrema del gioco: questa è la palla, quella è la linea di meta. In mezzo ci sono gli avversari ma noi là ci dobbiamo andare.
Noi ci siamo andati.
Ci abbiamo portato i ragazzi.
Per molti è stato il primo viaggio oltre lo stretto. Hanno incontrato danzatori senegalesi e musicisti balcanici, ragazze venete e giocatori di una squadra sconosciuta, fortissima.

Hanno ballato e spremuto arance, hanno fatto amicizia con molti e per poco non hanno fatto rissa con altri. Decisamente si sono fatti notare. Hanno applaudito e si sono beccati applausi. Hanno fatto un giro nel bosco, sono stati due giorni senza telefonino, hanno mangiato il cuscus e scoperto che non è riso (e sarà pazzesco ma molti l’hanno scoperto in Veneto).
Sono rimasti a bocca aperta di fronte ai campi da gioco lisci morbidi ed erbosi del Villorba e denunciano con forza lo spreco che in Veneto cresca il prato anche nei parcheggi.

Il primo risultato che portiamo a casa è che sono entrati a Giavera ragazzini di quartiere dubbiosi, ne sono usciti curiosi. Di tutto quello che hanno trovato, le cose nuove e magari strambe e ridicole sono diventate esperienze. Che è la differenza tra il punto di vista di un razzista e quello di un esploratore.
Il secondo è la conferma delle persone che ci hanno supportato. E l’affetto, commovente, con cui l’hanno fatto.
Il terzo sono i nuovi incontri, quelli inattesi. Di chi spontaneamente si avvicina per una proposta, per una domanda o semplicemente per una pacca sulla spalla. Che per chi fa quello che facciamo noi, una pacca sulla spalla è una spinta ad andare avanti.

Testimonianza di Michele

Quello che da sempre mi piace del rugby, ed è un aspetto che credo abbia un enorme potere educativo è che il pallone si passa sempre dietro, mai avanti. Che è la squadra che avanza o difende, in toto.
Lo so, è banale forse, quasi scontato come pensiero, ma credo che se si fosse parlato di una squadra di calcetto di Librino, sarei partito con molto meno entusiasmo.
Loro sono meravigliosi, difficili come tutti gli adolescenti, ma capaci di insegnarmi un grande senso di rispetto e gratitudine che forse solo chi cammina sui bordi sa rendere un gesto così naturale.
E poi mi sono davvero quasi commosso (non è un eufemismo) nel vedere come dando loro un minimo di fiducia (dietro il banchetto a proporre spremute e maneggiare soldi) la loro precisione, onestà ed attenzione siano state encomiabili. “Mico, una signora che ci ho trasportato la cassetta mi fici ‘mpazziri! Poi m’ha dato un euro di mancia e l’ho messo nella cassa” – “Che c’entra, quella è una mancia, sono i tuoi” – “E voi siete lo sponsor, a st’ura sa unni èramu…
(se no a quest’ora chissà dove eravamo)

Link

link alla pagina Le Piazze del Cinefest, che contiene i due i video : http://www.lofacciobenecinefest.eu/category/video/le-piazze-del-cinefest/
Link ai singoli video:
video premiazione di Roberta Sanseverino
http://www.lofacciobenecinefest.eu/premiazione-cinefestival/
video premiazione campofelice a giavera

http://www.lofacciobenecinefest.eu/campofelice-a-giavera-del-montello/

foto gallery: https://socialbusinessworld.org/photos/album/558689/festival-ritmi-e-danze-dal-mondo-a-giavera-del-montello-tv-2015-premiazione-cinefest#.VYm07FXtlBe

Video della premiazione:

Link-a-video-premiazione