Per chi non c’era:
piuttosto che raccontare la nostra storia per filo e per segno, presentare una bozza di progetto preimpostata ed entrare subito negli eventuali dettagli creativi, abbiamo preferito fare un passo indietro e confrontarci con gli intervenuti sul tema “Il valore del cibo”, sulle sue declinazioni, interpretazioni, e sull’importanza di una comunicazione diffusa, efficace e vera, convinti che un’idea tanto ambiziosa debba partire in co-costruzione fin dall’inizio
I partecipanti all’incontro, fra l’altro, erano in numero decisamente superiore alle aspettative.
In sostanza, abbiamo lanciato l’amo e poi ascoltato e registrato gli spunti e gli interessi – chiedendo infine di esplicitare la disponibilità ad una collaborazione operativa.
Ultimamente abbiamo fatto tutti un po’ fatica a stare dietro alle cose e, a noi LFB che eravamo lì – un po’ spompati e a corto di idee – incontrare persone che hanno mostrato un interesse reale sul tema del cibo e sulla necessità di divulgare i temi che ben conosciamo, ha dato nuove energie, e nuovi spunti.
Mentre lo scriviamo capiamo che questo non sarà un report, ma un insieme di voci e stimoli che vogliamo raccogliere perchè possano crescere negli incontri successivi.
lo spunto è stato:
Da dove viene il cibo che mangiamo? Da chi e in che modo è stato prodotto? Di cosa è fatto? Quali sono le differenze tra cibo sano e cibo insano? L’idea è di lavorare insieme – chi produce e chi consuma – per rispondere a queste domande con brevi e incisivi corti animati. L’obiettivo è conoscere una realtà che spesso non vediamo e innescare una reazione positiva verso il consumo consapevole e – perché no? – verso la possibilità di produrre il cibo insieme a contadine e contadini. Mettiamo a fuoco cosa portiamo sulla nostra tavola: cosa c’è (o non c’è) dentro, ma anche prima e dopo, il cibo che ogni giorno ci procuriamo? Dentro come valore intrinseco, come capacità di nutrimento e cura, economia, cultura, come condivisione e relazioni. Ma anche prima: come memoria, conoscenza, fatica, celebrazione o sfruttamento della nostra terra e del lavoro dell’uomo. E anche dopo: come conseguenza ambientale, sociale, economica del modo in cui viene prodotto e distribuito. ….
Ecco il succo sparso degli interventi:
- Lavorare sull’aspetto culturale del cibo e l’immaginario connesso. I GAS sono importanti perché sottraggono il cibo al predominio dei supermercati
- Spingerci oltre la nostra rete ed utilizzare i canali istituzionali.
- Uscire dai GAS ed entrare nelle scuole
- È importante stabilire delle priorità sul tema del cibo.
- Sviluppare questi argomenti, per coinvolgere persone esterne ai soliti circuiti: Giovani&cibo; giustizia&cibo
- Bisogna far conoscere il lavoro e la fatica dei contadini, far capire le difficoltà connesse alla produzione.
- Ricordare le difficoltà (racconto di Pension de famille Paris 14, una struttura che accoglie e nutre persone in difficoltà.)
- Spiegare il valore del cibo (sano) a chi non ha i mezzi intellettuali e materiali per acquistare bio.
- Parliamo anche di lotta contro lo spreco alimentare.
- Non “IL valore”, ma “I valori” del cibo.
- Bisogna intendersi sulla grammatica: cosa si intende per “lavoro contadino”?
- Affrontare il tema alimentazione con una visione integrata che includa anche ecologia ed etica
abbiamo cominciato ad indicare alcuni dei vari aspetti da affrontare (“compiti”) e ciascuno di noi potrà decidere di buttarsi operativamente sulla parte che preferisce.
Prossimi passi concreti saranno:
- ricontattiamoci –> creiamo una mailing list (non google – stiamo aprendo una lista/gruppo di lavoro su BeFair) e rimettiamo in comune le nostre idee sullo sviluppo di quest’impresa
- suddividiamoci –> proviamo ad individuare uno o più tra gli argomenti da sviluppare e a lavorarci in gruppetti insieme agli altri interessati, come pure a proporre nuovi argomenti
- contribuiamo –> aggiungiamo i nostri commenti-suggerimenti-riferimenti al progetto SBW https://socialbusinessworld.org/project/view/934733
- coinvolgiamo altri gruppi-realtà a noi vicine che possano contribuire
Dopo due ore di incontro ci si diceva: oltre agli incontri via web, sarebbe bello e necessario potersi trovare ancora insieme, ripetutamente …
C’è stata un’offerta parigina … REGISTRATA!
E anche un semiinvito per il prossimo anno in Sicilia … REGISTRATO pure quello!
in chiusura, il commento personale di uno di NOI, che è partito da casa stanco e poco motivato, e ci è tornato con un altro umore:
“… E invece una volta arrivato, nonostante le difficoltà logistiche, gli ostacoli burocratici, i pochi volontari locali (per altro quei pochi bravissimi, disponibilissimi e sempre presenti) ho avuto conferma di un aspetto fondamentale: si fa rete, rete delle reti o qualunque altra forma di incrocio, incontro, scontro, solo attraverso relazioni personali, solo attraverso incontri diretti. Questo ha cambiato subito la mia percezione dell’evento, e allora il giudizio sulla festa diventa subito positivo. Positivo e costruttivo soprattutto l’incontro con le realtà francesi e italiane disposte a collaborare al progetto LFB, bella e positiva l’atmosfera generale della festa. E ciò mi basta, mi fa capire che al di la delle difficoltà personali, relazionali, sociali, c’è ancora terreno fertile su cui seminare. “
GRAZIE a tutti, ci risentiamo presto